Il marchio, lo sappiamo, è il segno distintivo di un’azienda. 

Per tutto questo, il marchio rende riconoscibile i prodotti o i servizi dell’azienda stessa. 

Per evitare errori, anche molto comuni, nella registrazione del marchio è fondamentale rivolgersi a dei professionisti. 

Nell’esperienza maturata dalla nostra azienda in tutti questi anni, si è potuto riscontrare la frequenza di tre errori molto gravi commessi in fase di registrazione. Questi errori possono portare a elevate sanzioni fiscali, eliminando così ogni vantaggio da esso traibile.

Registrare un marchio già utilizzato da un’altra società

Chiunque può registrare un marchio. Per farlo, è necessario dichiarare di avere intenzione di usarlo, sia direttamente sia attraverso la sua cessione. La richiesta, dunque, può essere effettuata sia da una persona giuridica sia da una persona fisica.

È quindi possibile registrare un marchio anche se non si ha la partita Iva, cioè anche se non si è un’impresa o un libero professionista.

Partendo da questi principi, il primo errore molto frequente è quello di vedere aziende che procedono con la registrazione di un marchio in capo a una persona fisica anche se il medesimo risulta già in uso all’azienda stessa. 

Quando si verifica questa circostanza, non sarà possibile stipulare un contratto di licenza d’uso del marchio. Il titolare del marchio è, infatti, l’impresa, non già l’imprenditore o la persona fisica.

Dedurre i costi pagati per l’uso del marchio senza perizia

Se l’azienda che ha in uso il marchio vuole dedurre il costo pagato al detentore del marchio, è fondamentale che venga effettuata una perizia estimativa.

È un passaggio su cui noi di Company Business insistiamo molto. Infatti, destiniamo alla sua definizione due professionisti: un revisore dei conti e un ingegnere. 

La perizia, condivisa da entrambi, deve accertare il possesso da parte del marchio dei requisiti necessari per avere un valore “autonomo”. Su questo valore vengono commisurate le royalties da corrispondere. 

Molto spesso, invece, l’imprenditore inesperto tende a sovradimensionare le royalties nel tentativo di ridurre il più possibile l’utile.

Non predisporre un regolare contratto di licenza d’uso del marchio

Attraverso il contratto di licenza, il titolare di un marchio lo concede in uso a un terzo (dietro pagamento di un corrispettivo) senza privarsi della titolarità di tali diritti. 

È fondamentale, quindi, stipulare il contratto di licenza, possibilmente con data certa. Successivamente, bisogna predisporre periodicamente le ricevute fiscali delle royalties percepite dalla persona fisica e pagate dall’azienda.

Si fa presto a dire “registriamo il marchio”: se non si adottano tutte le misure e le precauzioni necessarie, si corre davvero il rischio di vanificare ogni vantaggio della sua registrazione. In questo modo si ha un’elevata probabilità di renderlo dannoso, a causa delle multe e delle sanzioni alle quali ci si espone. 

Se vuoi approfondire l’argomento, noi di Company Business ti renderemo partecipe di tutti i vantaggi che il marchio prospetta per l’impresa.

Affidati a noi: la registrazione del tuo marchio è importante e va trattata con la giusta cura.

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